mercoledì 14 settembre 2011

Dedicata ai BLABLABBARI Khalid Torkezi

Splendida npta dell'amico Khalid su FB
mercoledì 14 settembre 2011 alle ore 20.03.Non riesco neppure ad immaginare cosa dev'essere la Libia in questi giorni. Credo sia un inferno in Terra dove imperversano i peggiori dèmoni in circolazione. Arrivo a pensare che la Libia, in questo momento, stia vivendo un incubo peggiore che Baghdad, Gaza o a Kabul. Non c'è paragone al mondo.

Anzitutto, quelli che vengono chiamati "gli insorti". Si usa una parola così importante per definire i banditi da strada, i membri di Al Qaida, i mercenari e gli esaltati delle tribù che hanno sgombrato la strada alla guerra. Accomunare costoro alle famiglie egiziane che hanno preso le manganellate in piazza, ad esempio, è altamente offensivo oltre che insensato.

L'ultima delle loro prodezze è la sparizione di bambini, ben 105 da un orfanatrofio di Misurata e altri 1000 in tutto il Paese. Non si sa che fine abbiano fatto. Potrebbero essere stati imbarcati su navi italiane o francesi, ma nulla è certo. Altre notizie arrivano anche da Amnesty.

Soprattutto, dopo la caduta di Tripoli ad agosto, gruppi agli ordini del CNT hanno assassinato impunemente, con armi da fuoco, impiccagioni e linciaggi, decine di soldati fatti prigionieri e immigrati africani di colore sospettati di essere mercenari al servizio di Gheddafi.

Sembra che ci sia una specie di "caccia al nero" in corso per tutto il Paese.

Gli stessi immigrati di colore, secondo il rapporto, sono esposti al rischio di attacchi violenti. (...) La stessa Amnesty International da qualche tempo stava cercando di portare all'attenzione della comunità internazionale le persecuzioni scatenate contro gli africani sub-sahariani in Libia, sottoposti a gravi abusi solo per il colore della loro pelle.

Neri, bambini, sospetti "lealisti", donne, in Libia non si salva nessuno dal massacro ad opera di queste bestie che ci si ostina a definire "ribelli", come se si trattasse davvero di normali cittadini libici insorti contro il regime. A guerra finita, avremo modo di metterci le mani nei capelli nell'apprendere le efferatezze che si stanno compiendo.

A proposito di guerra: talmente sono concentrati a massacrare la popolazione, che i cosiddetti "ribelli" non riescono neppure a vincerla

lunedì 5 settembre 2011

Basta con le inutili farse elettorali


Depurato dai riferimenti peculiari francesi, metto qui l'articolo " Lo sciopero degli elettori" di Octave Mirbeau,apparso sul Figaro del 28 novembre1888.Anche in questi ultimi tempi in cui più che mai appre evidente la farsa di questa pretesa democrazia cercano di prenderci per il culo i parlamentaristi
" Una cosa mi colpisce prodigiosamente –oserei dire che mi stupefà- ed è che nel preciso momento in cui scrivo, dopo le innumerevoli esperienze, dopo gli scandali quotidiani, possa ancora esistere ...un elettore, un solo elettore -questo animale irrazionale, inorganico, allucinante- che acconsenta a distogliersi dai propri affari, dai propri sogni o piaceri, per votare a favore di qualcuno o qualcosa.
Capisco che un truffatore trovi sempre degli azionisti. Ma che un deputato o un senatore, o un presidente di Repubblica, o chiunque tra tutti gli strani burloni che reclamano una funzione elettiva, quale che sia, trovi un elettore, vale a dire l’essere non sognato, il martire improbabile che vi nutra col suo pane, vi vesta con la sua lana, vi ingrassi con la sua carne, vi arricchisca col suo denaro, con la sola prospettiva di ricevere, in cambio di questa prodigalità, delle bastonate in testa, dei calci nel didietro, quando non siano colpi di fucile nel petto, in verità tutto ciò supera le nozioni già parecchio pessimiste che fin qui mi ero fatto dell’umana stupidità in generale.Beninteso, qui parlo dell’elettore avvertito, convinto, dell’elettore teorico, di colui che immagina, povero diavolo, di agire da libero cittadino, di dispiegare la propria sovranità, di esprimere le sue opinioni, di imporre –ammirevole e sconcertante follia- programmi politici e rivendicazioni sociali. A qual barocca sensazione, a quale misteriosa suggestione obbedisce quel bipede pensante, dotato, si pretende, di una volontà, e che se ne va, fiero del proprio diritto, sicuro si compiere un dovere, deporre in un’urna elettorale qualsiasi una scheda qualsiasi, poco importa il nome scrittovi sopra ?…Cosa deve dirsi, tra sé e sé, che giustifichi o soltanto spieghi quell’atto stravagante? Che cosa spera? Perché, alla fin fine, per consentire a darsi dei padroni avidi che lo spolpano e lo bastonano bisogna che si dica e che speri qualcosa di straordinario che noi non sospettiamo. Bisogna che, attraverso potenti deviazioni cerebrali , le idee di deputato corrispondano in lui a idee di scienza, di giustizia, di dedizione, di lavoro e di probità...Che gli importa che sia Tizio o Caio a chiedergli i soldi e sequestrargli la vita, dal momento che è obbligato a privarsi dei primi e a dare l’altra? Ebbene, no ! Tra i suoi ladri e carnefici, lui ha delle preferenze, e vota per i più rapaci e feroci... Più bestia delle bestie, più pecora delle pecore, l’elettore nomina il proprio carnefice e sceglie il proprio borghese. Ha fatto delle Rivoluzioni per conquistarne il diritto.O buon elettore, inesprimibile imbecille, povero diavolo...Soprattutto ricorda che l’uomo che sollecita i tuoi suffragi è perciò stesso, un disonesto, poiché in cambio della situazione e della fortuna verso cui lo spingi, egli ti promette un mucchio di cose meravigliose che non ti darà e che, d’altronde, non ha il potere di conferirti. L’uomo che innalzi non rappresenta né la tua miseria, né le tue aspirazioni, proprio nulla di te; rappresenta solo le proprie passioni e i propri interessi, contrari ai tuoi.(…) Quindi rientra a casa, buonuomo, e fa lo sciopero del suffragio universale. Non hai niente da perderci, te lo garantisco; e per un certo periodo ciò potrà divertirti. Presso la tua porta, chiusa ai postulanti di elemosine politiche, osserverai svolgersi la bagarre, fumando silenziosamente la pipa. E se esiste, in un luogo ignorato, l'onest’uomo capace di governarti e amarti, non rimpiangerlo. Sarebbe troppo geloso della sua dignità per mischiarsi alla lotta fangosa dei partiti, troppo fiero per ricevere da te un mandato che tu accordi soltanto al cinico audace, all’insulto e alla menzogna." Queste parole scritte 122 anni fa non hanno perso un briciolo della loro attualità.
Octave Mirbeau aveva già previsto la protervia delle classi dominanti e la farsa che stanno apparendo anche adessomentree calpestano le regole che essi stessi si sono date. Chiunque affermi che si possa
cambiare qualcosa con il voto, o è un povero illuso o è un bugiardo che mente sapendo di mentire; l'elezioni sono la burla che serve a legittimare davanti al popolo le decisioni prese già al di sopra del popolo stesso....

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